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A qualche mese di distanza dalla scomparsa della madre, Erika lascia Bologna per fare ritorno nella casa natia; nella splendida cornice che ha ospitato la sua infanzia, la donna riabbraccia le amiche più care e ripercorre la propria vita, con tutti i suoi dolori, le sue gioie, passando in rassegna tutti quegli avvenimenti che rendono un'esistenza unica e indimenticabile. È con gli occhi di un'adulta che rivede i suoi giochi di bambina ed esplora i luoghi che l'hanno vista crescere e farsi grande, ed è con gli occhi di un'adulta che ora scruta le stanze in cui tante persone a lei care hanno amato, lottato e vissuto. Le figure evanescenti del padre e, soprattutto, della madre di Erika riaffiorano continuamente fra le mura della casa, che ormai non è più solo un edificio, ma il luogo stesso della memoria.